Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons
19/06/2024 - 10:30Al momento del lancio di Double Dragon Gaiden: Rise Of The Dragons, erano passati poco più di sei anni dall'ultimo capitolo del franchise dei fratelli Lee, Double Dragon IV del 2017 e, nonostante il tempo trascorso, questa saga leggendaria, leader dei giochi beat ‘em up tanto apprezzati negli anni Novanta, si rifiuta di morire.
Questa volta Modus Games, con l’approvazione di Arc System Works (attuale proprietario dell'IP Double Dragon), ha affidato lo sviluppo di questo spin-off della serie principale allo studio Secret Base di Singapore, o almeno così si può intendere non essendo un capitolo numerato, avendo Gaiden nel titolo, e ripetendo sostanzialmente la storia che già conosciamo sebbene con alcune sfumature. E non si sono limitati a creare un adattamento con un gameplay simile a quello degli altri capitoli del franchise, ma hanno anche abbracciato le meccaniche roguelike.
Prima di addentrarci in ciò che questo titolo ha da offrire, è necessario spiegare le origini di Double Dragon, per capire perché ci troviamo di fronte ad un titolo di grande calibro. Double Dragon è stato pubblicato nel 1987 in Arcade. È stato sviluppato da Technōs Japan (una società fondata da ex membri di Data East), e ha introdotto concetti e idee che sarebbero stati poi seguiti da altri beat ‘em up come Final Fight o Street of Rage. Il gioco segue la storia di due fratelli, Billy e Jimmy Lee, in un mondo post-apocalittico in cui le bande di strada hanno preso il controllo delle città. Il nostro compito è salvare Marian, la ragazza di Billy, dalle grinfie dei Black Warriors, la banda che domina la nostra città.
Si tratta di un beat ‘em up con un classico gameplay 2D con scorrimento in diverse profondità. Avremo quattro personaggi giocabili fin dall’inizio, i fratelli Billy e Jimmy Lee, con una gestione abbastanza simile e ben bilanciata, lo zio Martin, peso massimo e potente della squadra, e Marian, la ragazza in pericolo degli altri capitoli che, in questa occasione, sarà l'incubo dei nemici. All'inizio della partita dovremo scegliere due personaggi anziché uno, poiché potremo gestirli entrambi intercambiandoli in qualsiasi momento della partita, il che ci offre una componente strategica nella formazione di una squadra pronta per qualsiasi tipo di situazione.
La storia è molto simile a quella dell'originale Double Dragon, con qualche cambiamento, come il fatto che Marian non è più la damigella in difficoltà, l'inclusione del nuovo personaggio Martin o il fatto che questa volta è il sindaco a reclutarci per affrontare le quattro bande che affliggono la città di New York. Ci aspettano quattro livelli, che possiamo giocare nell'ordine che vogliamo e un livello finale. Questi quattro livelli, che possono essere selezionati in qualsiasi ordine, offrono una difficoltà progressiva che influenza non solo il numero e la durezza dei nemici, la ricompensa o la comparsa dei mini-boss, ma anche la lunghezza del livello.
Le meccaniche roguelike sono applicate nella sezione dei miglioramenti e in quella dell'acquisizione di continuazioni e vite. Abbiamo un elemento chiamato gettone che servirà per sbloccare musica, immagini e nuovi personaggi giocabili, oppure per continuare se abbiamo esaurito le vite e non possiamo acquistarne altre. Quando iniziamo a giocare possiamo configurare vari parametri della partita che modificheranno la difficoltà e, a seconda delle nostre scelte, il costo dei gettoni sarà maggiore o minore, e dipenderà da noi se vogliamo massimizzare l'acquisto di gettoni o rendere il gioco più accessibile. Con il denaro raccolto, oltre a ottenere i gettoni, possiamo acquistare vite quando perdiamo le nostre, anche se ogni vita è più costosa della precedente, e possiamo acquistare miglioramenti casuali tra un livello e l’altro.
A livello estetico, è innegabile che il cambiamento visivo sia la prima cosa che spicca in questo capitolo di Double Dragon. Abbiamo un cambiamento abbastanza pronunciato e lontano dallo stile caratteristico del franchise, con una chiara ispirazione a River City Girls e con uno stile più simile al fumetto americano. Per quanto riguarda il comparto sonoro, non possiamo lamentarci, i temi più iconici del franchise tornano remixati per l'occasione e, se sono sempre stati eccezionali, questo non è cambiato di una virgola.
Double Dragon Gaiden: Rise of the Dragons è un beat ‘em up molto interessante. Le meccaniche roguelike inizialmente danno una ventata di freschezza a una formula così classica, e le novità nel gameplay, come l'ampia gamma di movimenti o il fatto di dover giocare con due personaggi e le possibilità che ciò comporta, fanno guadagnare punti al gioco. Il cambiamento artistico può sorprendere all'inizio, ma ci abitueremo presto, e la mitica colonna sonora ci aiuterà a entrare nel vivo dell'azione.