Everhood

31/07/2023 - 20:10



Jordi Roca, programmatore spagnolo, e Chris Nordgren, autore svedese specializzato in pixel art ed effetti speciali, hanno formato la combo perfetta nel creare Everhood, un impressionante videogioco pieno di colori e musica.

Questo progetto particolare nasce dal mix di due mondi che sembrerebbero non avere nessuna connessione. Da un lato, si tratta di un gioco di avventura in 2D, dall’altro, propone combattimenti con azione in tempo reale basata sul ritmo.

Con questa premessa presentiamo un titolo psichedelico che ci mette nei panni di un pupazzo di legno a cui hanno rubato un braccio. I nostri primi passi nel mondo di Everhood saranno dietro al piccolo ladro, ma presto una rana con una chitarra ci fermerà per metterci alla prova prima di lasciarci avanzare per questo pericoloso piano della realtà capeggiato da un grande maiale dorato. Sì, è tutto così rocambolesco come sembra. A quel punto capiamo che gli scontri con i nemici non avranno una struttura classica, ma verranno presentati come una canzone le cui note saranno gli attacchi e la nostra unica azione possibile, almeno all’inizio, sarà quella di schivare questi attacchi.

Il punto forte di Everhood, e quello che di lui attira l'attenzione, è questo particolare sistema di combattimento che va oltre un semplice espediente. Si tratta del punto focale della proposta e ciò che la rende un gioco di risalto. Il nostro personaggio si potrà muovere solo da sinistra a destra e saltare per fare schivate a ritmo di musica. I creatori, però, hanno portato avanti questa idea fino alla fine, dandogli una svolta a ogni combattimento. Il risultato è un’esperienza senza paragoni, un intrigante viaggio allucinogeno che cercherà di disorientarci a ogni passo che faremo. Una cosa è certa, se ti danno fastidio le luci e gli effetti stroboscopici, dovresti evitare questo gioco, non possiamo mentirti... È pazzesco!

Ogni avversario ha le proprie peculiarità basate sul genere musicale che rappresentano. C’è una grande varietà di stili, dalla musica disco fino al flamenco. Tutte le canzoni sono state composte con un gusto fantastico, le tracce ti assorbono e potremmo continuare ad ascoltarle in loop anche quando non stiamo giocando (infatti la colonna sonora è disponibile su Spotify).

Ma, non contenti di rappresentare differenti generi musicali, i creatori di Everhood hanno dato forma anche a uno stile di combattimento diverso per ognuno di loro. Vale a dire che, ogni volta che affrontiamo un nemico, molto probabilmente troveremo qualche trucco, tipo invertire i nostri comandi o spegnere ogni tanto le luci in modo tale che non possiamo vedere gli attacchi.

I combattimenti sono una delle parti più importanti di Everhood, ma nell’insieme risaltano anche altri aspetti che hanno praticamente lo stesso peso all’interno dell’esperienza di gioco. Uno di questi è la storia, una trama che dal primo momento ci dimostra che non sarà solo una passeggiata semplice e piacevole all’interno di un mondo fantastico. Il gioco rompe la quarta parete proprio prima dell’inizio e ci chiede di lasciare l’umanità per abbracciare l’immortalità. I dialoghi sono strani e acidi, tra l’umorismo assurdo e la riflessione filosofica.

La profondità e i momenti sorprendenti di Everhood non si limitano alla sua trama e meccanica di combattimento, ma raggiungono anche altri aspetti giocabili che si presentano sotto forma di minigiochi. Durante l’avventura troveremo sezioni interattive uniche con meccaniche originali che hanno poco a che vedere con quello che si fa durante il resto del gioco. È una forma ammirabile di dare un tocco di varietà al tutto e si nota che si è lavorato duro per far sì che questi segmenti alternativi funzionino in modo corretto, senza doversi scusare per essere qualcosa di secondario.

Insomma, quest’esperienza psichedelica ci propone un gioco differente, che ci farà vivere bei momenti giocando e che, a volte, ci farà uscire di testa per la sua relativa difficoltà. Consigliatissimo!

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